Situazione al limite L’ambizione del Pri: realizzare il progetto liberaldemocratico di Francesco Nucara Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ci ha fatto sapere in modo risoluto che ai tanti problemi del Paese ci penserà lui. Non capiamo perché non ci abbia pensato prima e li abbia così lasciati incancrenire. Come suol dirsi, il pesce puzza dalla testa. Ci avrebbe potuto pensare all’atto della formazione del Governo e perché no, anche con le Presidenze delle Commissioni parlamentari di merito. Sulla vicenda delle tredicesime, dei pedaggi, dei Fondi Comunitari, della pensionabilità dopo quaranta anni di contributi versati indipendentemente dall’età anagrafica, sembra di trovarsi davanti ad una sceneggiata napoletana, con il dovuto rispetto per i napoletani. Il Capocomico dice alle comparse o alle cosiddette spalle: voi andate avanti a dire fesserie che poi arrivo io e sistemo tutto! La mia passata esperienza giovanile di dirigente sindacalista della UIL, a metà degli anni Sessanta, mi ha insegnato che spesso allo sciopero ti spingono Presidenti e Amministratori Delegati, per concederti successivamente quello che già in precedenza avevano deciso di concederti. Vorrei sapere se nella politica italiana ci sia stato un solo dirigente che abbia mai potuto pensare come possibile l’annullamento della tredicesima per gli impiegati pubblici. Suvvia! E poi, il Presidente-Sindaco di Molfetta, Azzolini, che ha origini politiche nel PDUP e ha nuotato in tutte le piscine che la politica gli ha offerto, poteva mai pensare ad una cialtroneria del genere? Certo, anche Azzolini è meridionale… Forse Tremonti si riferiva a lui quando ha parlato dell’identità cialtronesca? Spiace dirlo, ma al Presidente Berlusconi è sfuggita la situazione di mano, sia nel suo partito, il PDL, che nel Governo. Le condizioni del nostro paese non sono buone e c’è voluta la famosa fantasia creativa di Tremonti per fare accettare all’Unione Europea il cosiddetto debito aggregato pubblico-privato, onde evitare ulteriori penalizzazioni. Il caso Brancher e lo scontro inutile (ma chi consiglia Berlusconi?) e dannoso con il Capo dello Stato su questo tema, come su quello delle intercettazioni, fanno ampiamente intravedere che si è perso il bandolo della matassa. Purtroppo non si riesce a ritrovarlo. Quando manca la visione politica non si può vivere di soli rattoppi. Con questo Governo si dovrà pagare anche per andare all’inferno. Certo! Se si dovesse pagare il pedaggio sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, sarebbe come pagare il biglietto per abbracciare il diavolo. Chi ha dato al dottor Ciucci la carica di Presidente dell’ANAS? Lo si sollevi al più presto possibile, o forse no, è meglio lasciarlo alle sue funzioni così non vedremo mai il Ponte sullo Stretto! Non bastano formule, slogan, atteggiamenti e stati d’animo accondiscendenti e di convenienza per trasformare una serie di luoghi comuni (vedi il Mezzogiorno) in un disegno politico. La volontà implacabile e la conoscenza degli uomini è molto utile negli affari, ma la politica non è un affare, almeno non lo è per i repubblicani. Orbene noi, eredi di Mazzini e di Cattaneo, di Conti e Pacciardi, di Ugo La Malfa e Spadolini, pur in contraddizioni e in litigiosità, abbiamo sempre avuto una certa idea dell’Italia laica non corrotta e non sottomessa alla Curia. Ci siamo liberati del Fascismo e del Comunismo, ma se vogliamo realizzare il nostro progetto liberal-democratico dobbiamo urgentemente e senza appello liberarci delle idee curiali che pervadono e invadono maleficamente la politica italiana. Se pensiamo alla realizzazione del progetto dobbiamo pur capire, una volta per tutte, che vanno banditi gli egoismi e le ambizioni personali. L’ambizione di ogni buon repubblicano non dovrebbe essere lo scioglimento del PRI, che peraltro sarebbe di difficile o impossibile soluzione tecnica, ma per inverso la realizzazione del progetto liberal-democratico, lanciato già da Ugo La Malfa nel 1976 con la costituzione dell’ELDR. Ricordiamo cosa diceva Cattaneo: "La politica è l’arte di aggregare tutte le Nazioni al progresso comune dell’intelligenza, della civiltà, dell’umanità col minor dispendio di tempo, di tesoro, di fatica e di sangue". |